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DIFENDERSI DALLE TRUFFE, CASO 3 

RICHIESTA FORNITURA CON LETTERA DI INTENTI

Immagine Unsplash

Cosa è successo? 

Una piccola azienda artigiana, produttrice di alimentari di alta gamma, ha partecipato ad una fiera internazionale di settore e, pochi giorni dopo, è stata contattata via mail da una ditta del Benin.
A seguito dell'invio del listino, ha ricevuto un ordine cospicuo, con la seguente proposta di pagamento:

  • 70% tramite bonifico alla presentazione di copia del certificato sanitario 
  • 30% tramite bonifico prima della spedizione 

In calce all'ordine, il compratore specificava in una postilla che il certificato sanitario necessario per predisporre il pagamento doveva essere emesso dall'autorità competente locale. Stante le indicazioni poco chiare e contrastanti presenti nello stesso documento, il cliente ha chiesto consulenza alla Banca e, su indicazione della stessa, anche all'Ambasciata d'Italia in Nigeria. Entrambi hanno convenuto si trattasse di tentativo truffa.

Cosa ha imparato il cliente

Le caratteristiche tipiche delle frodi condotte da diversi Paesi dell'Africa Occidentale, mediante posta elettronica e Internet sono le seguenti:

  • contatto via posta elettronica con la ditta italiana; 
  • proposte di affari con lauti guadagni spontaneamente presentate dalla controparte locale e non sollecitate in alcun modo dalla ditta italiana; 
  • richiesta di dati sensibili riferiti a persone fisiche e giuridiche da impiegare, sovente, in altre frodi a danno di terzi: conseguente uso del nome dell'impresa italiana, completo di tutti i dettagli relativi alla società, per accreditarsi presso altri soggetti;
  • richiesta di dati bancari di persone fisiche e giuridiche, sempre allo stesso fine;
  • richiesta di pagamenti in anticipo per spese legali e amministrative, comparativamente inferiori al valore complessivo del contratto ipotetico, ma comunque del valore di alcune migliaia di euro;
  • capacità di produrre documentazione su carta intestata che ha l'apparenza di documentazione ufficiale, ma che si rivela poi falsa: le Autorità pubbliche non propongono contratti a fornitori di beni e servizi via Internet e, comunque, ove dovessero avere necessità di contattare fornitori all'estero potrebbero impiegare le loro Ambasciate o agenti accreditati dalle loro Ambasciate.  

A fronte di tali caratteristiche nel contatto, il cliente non ha fornito dati sensibili e non ha dato corso all'ordine. 

Per ulteriori approfondimenti ti consigliamo di consultare il Glossario e le F.A.Q.